Concorso Liceo Scientifico Nolfi
Il progetto si fonda sul principio del Genius Loci.
Fano ha profonde radici culturali visibili ancora oggi nell’assetto architettonico e urbanistico. Il nuovo liceo Nolfi è occasione per ridefinire lo spazio dell’intero plesso scolastico. L’impianto tipologico del nuovo edificio riconferma sostanzialmente l’assetto dell’esistente, dove la nuova composizione volumetrica riduce la superficie coperta a vantaggio degli spazi esterni più ampi sul fronte principale d’ingresso e di maggior respiro a est. L’edificio non è più concepito soltanto come luogo preposto all’educazione e alla formazione, è un incubatore sociale aperto a funzione e relazioni esterne. Così il podio è la base su cui poggia la funzione civica dove il grande loggiato è luogo di aggregazione e fulcro non solo d’ingresso al nuovo liceo ma idealmente di tutto il plesso e di tutto il quartiere.
L’aula magna e la biblioteca sono funzioni civiche fruibili da tutta la cittadinanza, anche dagli ingressi esterni compartimentati dalla scuola.
Il compendio così disomogeneo sia nel linguaggio architettoniche che nell’organizzazione spaziale ha suggerito un’architettura rigorosa, coerente alla funzione e connotata da un forte radicamento al luogo. L’intento è assolvere le esigenze didattiche ipotizzando le cinque classi per cinque sezioni complete, con una gerarchia chiara. Il piano terra risponde alle funzioni dell’accoglienza, dell’Aula magna, della Biblioteca e delle aule professori, i piani primo e secondo accolgono le cinque aule delle quattro sezioni per ogni corridoio e l’aula speciale sulla testata d’angolo, all’ultimo piano sul fronte principale sono collocate tutte le aule speciali e sul restante corridoio le aule dell’ultima sezione. Il corpo scale è affiancato da un ascensore di dimensioni adeguate alla scuola, e accanto ad esso il blocco servizi igienici ripetuto su ogni livello, sulla testata nord è collocata la scala di sicurezza collegata direttamente al piano cortile esterno.
La tipologia funzionale è organizzata con un sistema classico a pettine costituito da corridoi e aule, la particolarità è l’assenza delle pareti divisorie tra aula e corridoio sostituite da armadi aventi doppia funzione. Sul lato corridoio sono appendi abiti mentre all’interno dell’aula sono scaffalature e ripiani chiusi. Questo arredo integrato allo spazio fornisce grande qualità luminosa alle aule, inoltre, dissolve l’effetto sgradevole del grande corridoio chiuso, grazie alle porte trasparenti e al sopra luce vetrato, viene garantito lo sfruttamento performante della luce naturale, riducendo sensibilmente il consumo di luce artificiale. All’ultimo piano i due laboratori di informatica e fisica sono divisi da pareti manovrabili per rendere più flessibili gli spazi aventi le stesse funzioni.
La metrica della facciata è definita dal ripetersi delle aule coerentemente alla struttura dove i setti e le mensole sono i frangi sole che assicurano un apporto della luce naturale mai diretto.