Le finalità dell'intervento erano le seguenti:

• - li recupero dell'edificio denominato casa delle Ortensie;
• - la realizzazione della scuola mountain bike;
• - il mantenimento dell'edificio di carattere rurale valorizzandone la tipologia come memoria di una cultura del passato radicata al luogo dall'elevato valore naturalistico.

Per quanto riguarda la storia del fabbricato, non vi sono documenti; l'unica informazione disponibile è la datazione, 1933, come recita la scritta in calce sul prospetto laterale visibile dalla strada d'accesso. Quanto alla destinazione, si presume l'edificio possa aver avuto funzione di residenza rurale.

Allo stato di fatto, l’edificio presenta una particolare struttura nella composizione della muratura in sasso legata da un intonaco a base di calce a inerti dal colore sabbioso: un esempio di architettura non più replicabile che rendeva l'edificio "simbolico" di una cultura appartenente al passato e dunque preziosa. L'involucro interno era stato certamente oggetto di diversi interventi che avevano cancellato il carattere originale: i solai erano in struttura mista, travi metalliche e tavelloni e al primo piano sul fronte principale erano presenti delle chiusure intonacate e tamponate da laterizi pieni, visibili dall'interno.

Gli obbiettivi del progetto sono stati, mantenere il più possibile la struttura originaria, sopralzare il volume interrato posto a monte e contenuto dal prospetto sul retro, in un rapporto sobrio e minimale; per quanto riguarda la copertura l'obiettivo è stato mantenere l’orditura “leggera” posata sul muro in pietra.

Per quanto riguarda li progetto, la scelta di riqualificare il luogo con un'attività didattica è finalizzata all'utilizzo della struttura, con il preciso intento di rendere accessibile un luogo di così elevato valore naturalistico e poetico.

Si è previsto quindi un intervento "introverso": l'edificio doveva essere accogliente, senza più presenza di umidità al suo interno, con la possibilità di usare i due piani collegati internamente e un'attrezzatura adatta alla formazione delle future generazioni, per svolgere attività sportiva.

Il nuovo volume utilizza un linguaggio "brutalista", attento ai rapporti tra architettura moderna e ambiente, oltre che, sensibile all'uso di materiali naturali ed etimi architettonici, propri di un vocabolario aperto al linguaggio del luogo, in questo caso, particolarmente accentuato dal rapporto con l'edificio esistente. La porzione in ampliamento accoglie invece elementi tecnologici che rendono l'edifico fruibile senza alterane la natura: al pianoterra una piccola officina per biciclette, una sala polifunzionale e un locale cucina-pranzo; la scala interna collega il primo piano, dove lo spazio è riportato a unico ambiente con le finestre verso la vista del lago.

Nei nuovi spazi sono collocati due servizi igienici a norma per disabili ed il ballatoio della scala comunica con l'esterno, con una porta d'accesso, garantendo inoltre una via di fuga. La struttura è completamente isolata dall'interno con un doppio strato di isolante e il rivestimento in listoni di abete utilizzato anche per pavimento, pareti e soffitti, costituisce un guscio di legno che enfatizza il rapporto con la natura.