Villa Baragiola
È necessario porre in premessa come il comparto di villa Baragiola sia stato oggetto di progetti precedenti l’apposizione di vincolo datato giugno 2011, ad esso sono seguite integrazioni e una travagliate fase di confronti terminata con la comunicazione della Soprintendenza Archeologica delle belle Arti e del Paesaggio datata 17 marzo 2017 prot. n° 5162, “Comunicazione di preavviso di diniego ai sensi dell’art.10 della L.241/90”
Riprendendo da zero l’ipotesi d’intervento si è intavolata una interlocuzione work in progress con l’obbiettivo di definire un intervento condiviso finalizzato a preservare il bene vincolato.
INTRODUZIONE
Lo studio preliminare del progetto di villa Baragiola è orientato al recupero nel rispetto della preesistenza. L’importante complesso dalle ragguardevoli dimensioni è di fatto un brano del nucleo storico del paese di Orsenigo, per le sue dimensioni urbane e la collocazione strategica è nodale nella pianificazione del centro storico.
Nel 2006 era già stata sottoscritta una convenzione su un progetto elaborato prima dell’apposizione del decreto di Vincolo.
Il comparto della villa Baragiola con l’annesso parco prevede la cessione di aree verdi al comune compresi posti auto ad uso pubblico.
Lo spazio antistante la corte alta d’ingresso alla villa prevedeva la trasformazione del luogo in piazza anch’essa in cessione come area pubblica.
Il progetto in oggetto propone due soluzioni nelle quali non si ipotizza la piazza secondo i canoni urbani e architettonici, pavimentata e disegnata, confermando il carattere più rurale, come nelle origini, nella prima soluzione senza gli attuali alberi, riportando la visibilità verso le colme a nord e il
rapporto paesaggistico della villa, la seconda mantiene invece i faggi esistenti.
Il focus del progetto proposto parte dall’annoso tema del volume urbanistico esistente e già riconosciuto nella precedente convenzione comunale, basata su un progetto dove la traslazione dei solai, l’apertura di lucernari finalizzati all’utilizzo dei vani nel sottotetti abitabili aveva un taglio troppo speculativo.
Nella proposta attuale nulla di tutto questo, parte del volume previsto in origine, non più all’interno della villa , viene trasferito nel parco ipotizzando tre nuove residenze “ tipologicamente “contigue alle serre esistenti, anch’esse recuperate.
Così facendo si è giunti a una soluzione sostenibile.
STATO ATTUALE
La villa Baragiola come descritto dalla relazione del vincolo è un edificio dalla storia complessa. L’impianto originario è mutato nel corso dei secoli con vari ampliamenti, l’ultima porzione aggiunta è il corpo di fabbrica posto a est, dal linguaggio neogotico, realizzato agli inizi del XX secolo su progetto dell’architetto Federico Frigerio. La proprietà attuale, prima dell’apposizione del vincolo si era organizzata alla fase pre-cantieristica, smontando gli arredi, i serramenti interni e gli apparati decorativi ancora presenti, lasciandoli in parte a piè d’opera in procinto di essere restaurate e in parte trasferite in depositi. Quanto visibile oggi, è un edificio con diverse soglie di degrado sintetizzabili a grandi linee in tre condizioni.
1 Degrado avanzato
Riconducibile a importanti infiltrazioni provenienti dalla copertura, ha creato danni di sfondellamento di alcuni soffitti e di qualche solaio. Condizione per la quale l’intervento sarà più importante per il ripristino e sostituzione delle componenti costruttive.
2 Degrado strutturale diffuso
Corrisponde prevalentemente alla porzione della corte bassa dove le componenti costruttive dell’edificio sono costituite da materiali più poveri e dimensioni strutturali inferiori. Situazione riguardante la copertura, gli impalcati, i divisori interni e le facciate. Condizione per la quale si dovranno prevedere interventi più importanti.
3 Degrado medio
L’edificio mantiene la sua originalità nelle zone più signorili corrispondenti alla corte alta dove si trovano sale dipinte con soffitti e pareti sostanzialmente integri, dove anche il pavimento in seminato appare in buono stato. Altrove invece, non appaiono danni generati dai casi sopra descritti ma gli ambienti sono disadorni e “spogliati” anche delle pavimentazioni. Le balaustre dello scalone, sono completamente smontate depositate al piano terreno, sembra integralmente.
IL PARCO
L’orografia del terreno pone la Villa sullo spiccato della collina di Orsenigo, condizione paesaggisticamente rilevante e dominante sugli orizzonti verso la pianura a sud. Come visibile dalle immagini fotografiche della tavola x. Il parco pertinenziale alla villa è caratterizzato dalla presenza della vegetazione monumentale ad alto fusto anch’essa fuori controllo per assenza della adeguata manutenzione. Essenze infestanti si sono riprodotte pervadendo parti della vegetazione non più riconoscibile nel disegno originario. In particolare un fitto bosco di canne di bambù ha “invaso” la porzione più bassa a sud ovest. La zona delle serre, un tempo visibile dalla pianura, è oggi occlusa dal muro della vegetazione ad alto fusto. Il muro di confine lungo la strada comunale del “Soldo” e la strada del “Portone” è coronato da un filare di sofore al piede delle quali si dipana la strada interna di collegamento al parco e di accesso ai percorsi di collegamento alla villa e al parco.
SERRE
A est della villa a valle del confine con la proprietà della diocesi si trovano le serre con la tipica struttura in ferro-vetro rette da colonne di ghisa, più a est sulla “spalla” del terreno è ancora visibile la serra pensile terrazzata costituita dai terrazzamenti contenuti da muricci non ben definiti per via della folta vegetazione. Stefano Seneca Architetto viale Varese 35 22100 Como Aprile 2021 PROGETTO
OBBIETTIVI
Compatibilmente alle necessità di rendere abitabile l’edificio, gli obbiettivi sono mantenere rigorosamente la struttura originaria attraverso un progetto sostanzialmente conservativo nella logica del “minimo” intervento. Nell’ipotesi preliminare, all’interno della villa Baragiola si è ipotizzato un numero di 20 unità abitative. Nel parco, il recupero e l’ampliamento delle serre con l’aggiunta del un nuovo edifico residenziale.
PARCHEGGI
L’idea è stata rendere accessibile l’edificio dal paese, dalla via Castelli, evitando interventi di costruzioni nel parco con relativi nuovi percorsi d’accesso. Per questo nella corte bassa con un intervento minimale si prevede di riutilizzare i vecchi depositi dei carri e cavalli ripristinando le arcate originali d’accesso alle stalle trasformate in n° 4 garage, anche il cortile viene così sfruttato senza interventi per n°6 posti auto. Altro intervento finalizzato a reperire posti auto è l’ipotesi del parcheggi a raso nell’area pianeggiante dopo l’ingresso a nord del parco (n° 20 posti in cessione al comune), a questa superficie, corrisponde una struttura interrata accessibile dalla via Montenero per n°31posti auto per i residenti della villa, accessibile da una tasca nel muro di confine che necessita già di un consolidamento.
NUOVI SISTEMI DI RISALITA
Per rendere fruibile la villa ai piani residenziali si è studiato una posizione baricentrica dei corpi di risaluta costituiti da due coppie di scale e ascensori. Il primo a servizio della corte alta sfrutta una scala esistente alla quale si affianca un ascensore. Il secondo, funzionale alla corte bassa, si pone in mezzeria all’asse della vuoto, un nuovo corpo scale è inserito nel vano di facciata in sostituzione alla una struttura in metallo e vetro, superfetazione novecentesca.
LE SERRE
Si prevede il recupero delle serre esistenti. La serra 1 è costituita da una coppia di strutture vetrate, la più importante, a monte verrà recuperata nelle dimensioni originali, la seconda più piccola, posta a valle, verrà ampliata portandola alla dimensione planimetrica dell’altra, entrambe saranno trasformate in residenze.
LE NUOVE RESIDENZE
Sfruttando l’orografia artificiale della serra pensile terrazzata si è inserita la volumetria della nuova residenza, con dimensioni di facciata uguale alle serre esistenti. Un intervento dal basso impatto ambientale costituito da una struttura in legno tipo x-lam con facciata ventilata rivestita in doghe verticali di legno, la copertura verde ha l’intento di contenere il più possibile l’impatto volumetrico, e le facciata a sud in vetro si pongono in continuità alla leggerezza delle serre. La terza serra più interna al parco prevede anch’essa un recupero e ampliamento , ancora da declinare in fase di dettaglio dopo un rilievo puntuale, con modeste dimensioni come indicato nella tavola 20. L’accesso a queste nuove residenze è previsto dal parco. Un nuovo ingresso carraio è ipotizzato lungo la strada comunale del Portone, studiato per contenere ai mini termini i movimenti terra e gli attraversamenti nel parco a servizio del nuovo edificio da monte e delle serre, così facendo sono occultati i garage interrati mantenuti in quota. La nuova viabilità è prevista in calcestre o similare.